UN PASSO INDIETRO

MA SOLO PER PRENDERE LA RINCORSA

La legge di Hooke sulla forza elastica dice che un corpo elastico soggetto ad una forza F subisce una deformazione che è direttamente proporzionale all’intensità della forza applicata.

Mi chiamo Giorgio Sanghez e nella vita faccio tutto tranne che il fisico, mi occupo di musica, intrattenimento, sport, marketing e per vari anni (per me i più belli) ho lavorato anche nel turismo.

Ho citato la legge sulla forza elastica solo per portarvi alla mente l’immagine di quella molla che viene schiacciata, compressa e che una volta rilasciata sprigiona tutta l’energia catturata.

In questi ultimi anni è proprio quello che è successo alle nostre vite e nostre abitudini e ciò ha portato forti cambiamenti nella società e nel territorio.

Il 2020 per tanti sembrava quell’anno in cui finalmente quella molla dovesse essere lasciata esplodere, dopo un 2019 così in ripresa.

Basti pensare che secondo i dati dell’International Federation for Information Processing nel 2019 il settore dello spettacolo, del turismo e dell’intrattenimento era in crescita dell’8% in tutta Italia e in particolare nel nostro territorio.

Con un anno così, veniva naturale pensare che quello successivo sarebbe stato ancor meglio. Così, però, non è stato. È un danno? Anche. Ma in primis una buona occasione da sfruttare per ricominciare, partendo da ciò che si è seminato.

Io non ho la soluzione giusta, tanto meno ho la presunzione di avere la ricetta perfetta per tornare a splendere, ma sono certo che noi giovani svolgiamo un ruolo importante per la nostra comunità, soprattutto in questo momento e in particolar modo per chi ha deciso di restare.

Sono convinto che dovremmo iniziare a pensare in modo diverso, alimentando il nostro senso di appartenenza e identità.

Dobbiamo smettere di guardare l’erba del vicino e pensare che sia più verde. Potremmo invece frequentare di più i nostri spazi comuni e “brandizzare” la nostra terra.

Non dobbiamo aspettare che passi l’onda per poi cavalcarla, dobbiamo fare di più: dobbiamo essere noi l’onda da cavalcare.  Se non siamo noi a crederci, non possono sicuramente essere gli altri a farlo.

Seminiamo ciò che raccogliamo. Anche se le cose nuove possono far paura, lasciamoci sorprendere da quello che ci aspetta.

Giorgio SANGHEZ

Facebook