MARIAFRANCESCA ERRICO

di ritorno a trepuzzi storie rubriche cultura Maria Francesca ERRICO
Mariafrancesca ERRICO

Uno, nessuno, centomila ritorni

Mi è stato chiesto di scrivere un articolo di presentazione in cui si dicesse chi sono, cosa faccio e dove lo faccio. Non è facile parlare di sé quando si è consapevoli che qualcuno o per intenzione o per caso ti leggerà. Mi è facile però scrivere, articoli in particolare, perché so che è quello che voglio fare nella vita: la giornalista. E allora ho deciso di descrivermi nel modo che più mi farebbe sentire a mio agio, partendo proprio dalle 5 famose W del giornalismo: Who (chi) – What (cosa) – When (quando) – Where (dove) – Why (perché), nella speranza di riuscire nel mio intento attraverso questo pretesto.

Sono Mariafrancesca Errico, classe ’97 e quando non sono in giro per il mondo vivo a Trepuzzi, dove ho tutti i miei affetti più cari. Amo i viaggi, la moda, la cultura, ragion per cui ho studiato inglese e sono diventata bilingue, così da potermi trovare dall’altra parte della terra e avere accesso a quante più cose possibili, conosco le tendenze ma mi piace farle mie e ho studiato materie umanistiche per poi laurearmi in Lettere Moderne durante la pandemia.

Qualche altra informazione su di me. Sono vegetariana, ho una forte etica degli esseri viventi. Non fumo e non bevo alcool, non mi è mai piaciuto il sapore. Che noia, direte. E invece proprio qui arriva il bello! Mi diverto e mi godo la vita come se ogni giorno fosse l’ultimo e questo anche grazie agli insegnamenti di Orazio e al suo Carpe Diem.

Ho sempre pensato che ognuno di noi sia libero di esprimersi come vuole indipendentemente dal luogo in cui vive e dalla gente che lo circonda. Sento spesso persone dire “il paese mi sta stretto”, “se resto non andrò da nessuna parte”, “qui non posso essere me stesso”, ma la verità è che dipende tutto da come ci si vede interiormente, dalla self-confidence che si ha e da quanto pragmatici si è. Io ho deciso di non andare via, forse per comodità o forse perché avevo ugualmente accesso a quello che volevo.

Vivo a Trepuzzi, sono rimasta per gli studi, ho l’opportunità di continuare a inseguire i miei sogni anche avendo come base questa terra e il tutto non mi impedisce affatto di scoprire la bellezza del mondo, nuove culture ed esperienze. Ciò che pensiamo ci possa limitare è solo nella nostra testa e dovremmo uscire dalla mentalità secondo cui chi resta è fregato e non ha possibilità.

Quando mi chiedono da dove vengo rispondo sempre in modo ironico “sono una cittadina del mondo”, perché cosmopolita è effettivamente quello che mi sento. Ma la verità è che potrei essere ovunque nel mondo, ma tornerei sempre, perché Casa è dove hai famiglia, amore, amici, radici.

Durante le scorse vacanze di Natale ho avuto il piacere di interpretare Nina per lo spot pubblicitario d’incentivazione al commercio locale. Nina è una ragazza che non vive più a Trepuzzi e che torna per le feste e il suo mondo cambia non appena rimette piede nella propria terra. Si sente a casa camminando per le strade del suo paese, si sente in famiglia tra i concittadini che incontra, si sente felice di essere di nuovo nel luogo da cui proviene e in cui è diventata quella che è. Nina è in fondo ognuno di noi: non importa quanto lontano sia dal tuo paese, non importa da quanto tempo tu non faccia ritorno, non importa neppure se qualche volta lo hai odiato. Quello che importa è che sarà sempre bellissimo sapere di poter tornare e respirare anche solo per un po’ l’aria di casa e riscoprire quel forte senso di comunità.

Sono un’aspirante giornalista, ma questo si era già capito. Il mondo dell’informazione mi ha sempre incuriosita, ero una di quelle bambine che si chiedevano il perché di ogni cosa e compravo quei libri dal titolo “Come, Dove, Perché”. Mi dicevano che non c’è una risposta a tutto, ma crescendo ho capito che un giornalista una risposta la può trovare sempre. E allora eccomi qui, appena post laureata con tanta voglia di trovare risposte attraverso il mestiere che mi piace di più.

Mi sto dilungando. Un buon articolo non dovrebbe superare un certo numero di battute. Mi piacerebbe concludere con una serie di auguri che rivolgo a me stessa e perché no, alla mia comunità. Mi auguro di crescere sempre di più, non smettere mai di farmi domande e avere la smania di trovarne le risposte. Mi auguro che la mia scrittura sarà la finestra sul mondo di tutti coloro che non hanno la possibilità di vederlo con i propri occhi. Mi auguro di riuscire ad avere un impatto positivo sulla mia generazione, sulla società e sulla mia terra. Mi auguro di tornare a leggere questo articolo tra qualche anno ed essere fiera di quello che sono diventata, senza abbandonare mai la Mariafrancesca risoluta, positiva, curiosa, appassionata, desiderosa di imparare e sempre pronta a informarsi e non giudicare.

E chissà allora cosa mi riserverà il futuro. È ancora da scrivere, in tutti i sensi.

Facebook