Direzione comunità sostenibile
Obiettivo: «tornare e concretizzarla»
Gianmarco Giordano, classe 1990, nato a Nardò. Ho vissuto a Trepuzzi fino al 2009, per poi trasferirmi a Padova, dove ho concluso gli studi universitari e ho conseguito il dottorato di ricerca in Scienza e Ingegneria dei Materiali e delle Nanostrutture. Torno in patria con cadenza semestrale circa, impegni lavorativi permettendo.
Attualmente vivo a Bergamo. Sono Technical Project Leader in un’azienda del settore automotive. Tradotto: mi occupo di ricerca e sviluppo nel comparto automobilistico. Parole chiave: sostenibilità e sviluppo materiali innovativi.
Adesso sto per cambiare lavoro. Mi occuperò di gestire e coordinare progetti europei nell’ambito della sostenibilità, attenzione per l’ambiente e cambiamenti climatici nel settore del trasporto pubblico. Con questo nuovo lavoro spero di contribuire allo sviluppo di una comunità sempre più consapevole e più sana.
Dal momento che ho citato il termine “Comunità”, permettetemi una digressione sulla sua definizione. Mi soffermerei sulla seguente: “Insieme di persone unite da vincoli di appartenenza“. La trovo elegante, sintetica, inclusiva e non discriminatoria. Tutti aggettivi che non avrei mai pensato di attribuire a questo concetto.
Ora, facendo lo sforzo di considerare come vincolo lo “spazio-tempo”, in particolare il nostro pianeta-ora, non commetterei un errore se dicessi che l’insieme di persone potrebbe includere tutta la specie Homo Sapiens. Suvvia, però, soffermiamoci sul qui e adesso. Finché i viaggi interplanetari non diventeranno all’ordine del giorno, ci toccherà condividere e prenderci cura di quei pochi metri quadri che abbiamo a disposizione e considerarci un’unica comunità, ciascuna nel suo piccolo. Ricordo ai lettori filologi che sono un ingegnere, non me ne vogliano se ho commesso innumerevoli storpiature della lingua italiana.
Credo che ognuno possa dare il proprio contributo allo sviluppo della comunità, sia essa locale, nazionale o internazionale. Con scarsi risultati, sto cercando nel mio piccolo di dedicare il mio lavoro a ciò che credo sia il bene comune, sognando magari di poter rientrare sul territorio e dare una mano più da vicino. Nel frattempo, qui dove sono, mi accontento di coltivare qualche buona amicizia e di dedicare un po’ di tempo a chi me lo chiede.
Non ho mai smesso di seguire la politica e l’amministrazione del nostro paese, al quale resto molto affezionato nonostante la lontananza da più di 12 anni. Sono molto orgoglioso, inoltre, da quando Casalabate è diventata la nostra marina (concedetemi il plurale). Fantastico sul turismo sostenibile e sulla valorizzazione del territorio. Valorizzazione, non sfruttamento economico.
Conosco chi è rimasto, chi è attaccato al territorio, chi dedica la propria via allo sviluppo dello stesso. Per questo motivo, sono particolarmente fiducioso che le nuove generazioni sapranno soddisfare le sfide del presente e accogliere quelle del futuro.
Not a fun fact: mentre scrivo quest’articolo, la Russia sta invadendo il Donbass utilizzando i carri armati. Sì, i carri armati. Nel 2022. D’altronde quando sono stato a San Pietroburgo, il tassista aveva un carro armato come indicatore al posto della classica freccia sul navigatore. Non potevamo aspettarci niente di diverso. Con buona pace della mia definizione di comunità.