O.S.C.A.R.

UNO SPETTACOLO SULLA RESISTENZA ITALIANA

Uno spettacolo per rispolverare una delle pagine più forti dellaResistenza italiana. È quello andato in scena a inizi maggio presso Bibliò- Biblioteca di Comunità Trepuzzi. Il titolo: O.S.C.A.R. – Chi salva una vita, salva il mondo intero.

Il 9 aprile 1928 il regime fascista soppresse lo scoutismo in Italia decretando lo scioglimento di tutti i reparti scout. Alcuni scout ribelli del nord Italia, rifiutandosi di chiudere le loro sedi, continuarono le loro attività clandestinamente giurando di durare“un giorno in più del fascismo” e mantenendo fede ai loro principi di solidarietà, altruismo e libertà.

Nacquero le Aquile Randagie e, con loro, iniziò lo scoutismo clandestino noto come periodo della “Giungla Silente”. Nel 1943, dopo l’armistizio dell’otto settembre, le Aquile Randagie insieme ad alcuni sacerdoti ed altri volontari crearono O.S.C.A.R., l’Organizzazione Scout Collocamento Assistenza Ricercati

Iniziò un’intensa e segretissima attività di assistenza e salvataggio di ebrei, italiani che non avevano aderito alla Repubblica Sociale, prigionieri alleati. Anche alcuni soldati tedeschi e italiani stanchi della guerra furono accompagnati – attraverso i boschi, su mulattiere, sentieri – fino al confine svizzero.

O.S.C.A.R. negli anni successivi salvò oltre 2100 perseguitati e ricercati di diversa nazione, razza, religione, segnando una parte importante della Resistenza italiana.

Gli allievi di Azione Dramatic Arts hanno voluto rendere omaggio alle vite coraggiose di questi scout, raccontando l’aspetto più fragile di personalità che, seppur in silenzio, hanno saputo resistere ai mostri ruggenti della guerra e del Fascismo. Attraverso la scrittura di affascinanti monologhi, ognuno di loro si è insinuato nei probabili sentimenti di quei ragazzini che, solo adolescenti, con sofferenza hanno dovuto salutare la propria famiglia per unirsi allo scoutismo clandestino e alla Resistenza. Nei panni dei loro personaggi, hanno sperimentato e interpretato la forza d’animo che domina il temperamento di questi piccoli eroi che, in nome della libertà e di un futuro migliore, hanno messo in pericolo la propria vita per salvarne anche solo un’altra.

Lo spettacolo ha saputo impressionare e far riflettere sull’aspetto forse più trascurato e “trascurabile” di questi giovani eroi: la loro ovvia, e paradossale, umanità. “Perché nella mente della brava gente, fa molto più rumore una carezza, che uno sparo”.

Giorgia PEZZUTO

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