MASSERIA PROVENZANI

QUANDO IL SENTIMENTO DIVENTA INVESTIMENTO

“E’ una benedizione questa lieve brezza che soffia dai campi verdi e dalle nuvole e dal cielo: mi batte sulla guancia quasi consapevole della gioia che mi dà”.

Sono i primi versi dell’incipit del Preludio di William Wordsworth, poeta britannico vissuto tra la seconda metà del Settecento e la prima dell’Ottocento, parole che sembrano custodire anche il mio di sentimento, quando il vento di tramontana bussa alle porte fermandosi per quella che sembra un’infinita vacanza, mentre il colore del cielo si tuffa nell’acqua ondulata e gli alberi, in una distesa senza orizzonte, appaiono come esseri umani che si scambiano sguardi troppo lunghi.

La gioia propria della nostra terra non è mai facile da esprimere, perché la retorica non è mai troppo lontana e il timore di non trasmetterla agli altri è sempre troppo vicino.

Negli ultimi anni, siamo stati sommersi da un amore nuovo, e grazie a questa nuova curiosità sono sorti strutture e servizi di ogni tipo, in ogni settore, per le esigenze di tutti;

anche Trepuzzi e Casalabate sono stati e sono sempre più interessati dal desiderio di tanti di investire sulle nostre numerose bellezze, naturali e culturali. Salvatore Tafuro, imprenditore di successo con un’azienda, la RI, tra i leader mondiali nella produzione di strutture prefabbricate, è stato uno dei primi a scommettere, con la sua Masseria Provenzani, sul nostro territorio, animato dalla voglia di contribuire al suo sviluppo e dall’amore per ciò che è tipico della nostra terra, i suoi meravigliosi paesaggi, cercando sempre ciò che crede essere al centro di tutto, le relazioni umane.

Vorrei partire dalla sua storia e da quella di Masseria Provenzani. Cosa l’ha portata fino a questo angolo di paradiso?

“Ho recuperato questa struttura negli anni ‘90, dopo che era stata abbandonata negli anni ’60 a seguito dell’esodo dalle campagne alla città, soprattutto del nord, e quindi poi vandalizzata, partendo da obiettivi ben precisi insieme alla mia famiglia, per farne un punto di riferimento per i nostri ospiti, un residence di foresteria anche per ospiti della nostra azienda.

Da presidenti a ministri, da grandi generali a manager, da operai a tecnici, tutti restano affascinati dal nostro territorio. L’Italia è la nazione più bella del mondo, la Puglia è la regione più bella d’Italia e il Salento è l’area più bella della Puglia. Viviamo nell’eden.

Sono stato in 84 nazioni, ho visto 8 guerre, 6 terremoti e 5 rivoluzioni civili, e dopo aver viaggiato a lungo posso affermare che viviamo in un paradiso terrestre. Dopo molti anni in cui facevo il pendolare tra Lecce e la masseria, ho deciso di trasferirmi qui con mia moglie, ormai dieci anni fa, e come famiglia Tafuro abbiamo scelto di diversificare dall’azienda madre con cui facciamo strutture prefabbricate in tutto il mondo, investendo i nostri risparmi nel settore turistico.

La scelta è partita dalla combinazione di passione e necessità, la passione del recupero era forte come la necessità di agire, ma senza spingersi fino all’esagerazione, con la consapevolezza che da un giusto equilibrio si ottiene un risultato eccellente.”

Siamo immersi nel tipico paesaggio della macchia mediterranea, il blu del mare da una parte e i vivi colori della campagna dall’altra. Di che tipo di esperienza può usufruire chi visita e alloggia qui e che cosa un posto come questo può lasciare nel suo bagaglio emotivo al ritorno a casa?

“Un tempo dicevo che eravamo immersi in una foresta di ulivi, oggi non posso più ma sono convinto che la maggior parte dei cambiamenti servano per crescere se da loro si coglie il meglio. Utilizziamo questa struttura, oltre che come residence, anche per eventi, con associazioni e università; un evento recente è stato quello per le frecce tricolore.

Abbiamo creato in tutto il circondario quattro masserie, inclusa Provenzani, con la voglia di scoprire e valorizzare le peculiarità della zona, fra cui in passato c’era la vita contadina, caratterizzata dal lavoro delle braccia, che erano gli unici mezzi; ecco quindi che si abitava dove c’era il lavoro ed ecco perché sono fiorite tante masserie anche a poca distanza le une dalle altre.

 La maggior parte dei nostri ospiti quotidianamente vive in città, allora in vacanza desidera stare a stretto contatto con la natura e con gli animali, che noi abbiamo il dovere di preservare.

Ci sono tantissimi punti di forza, uno fra tutti il buon cibo, prodotti di qualità che in molti apprezzano.

Il nostro modo di vivere è da libro “Cuore”, per questo chi viene qui riparte poi con il cuore pieno”.

Ha in serbo progetti futuri per Masseria Provenzani?

Fin dagli anni 2000, quando abbiamo concluso i lavori di ristrutturazione, abbiamo iniziato a proporre attività culturali con circoli e amministrazioni, e ancora oggi la mia aspirazione è quella di farne un centro di aggregazione culturale più che turistico, perché la cultura stessa porta con sé relazioni umane e quindi turismo.

Non ho mai avuto in questo settore interessi economici, ma solo la voglia di contribuire allo sviluppo del territorio e dei rapporti umani, di agire e ottenere risultati concreti; in questo mi ha aiutato la mia tanta positività contro il negativismo dilagante; niente, infatti, ripaga la sensazione di veder trasformato qualcosa di grigio in qualcosa di chiaro e limpido, come dipingere su una tela bianca”.

Un racconto romantico ma reale, da cui traspare l’amore e la passione ma anche l’impegno e il lavoro di chi si è dedicato per tanti anni alla propria terra.

“Ora sono libero, emancipato, all’aria aperta, posso prendere casa dove mi piace”. Così Wordsworth conclude il suo incipit del Preludio, ed è così che mi sono sentita anche io dopo le parole di Salvatore Tafuro, con la consapevolezza che è proprio grazie a questo sentimento ormai comune che la nostra terra sta finalmente spiccando il volo.

Francesca COLELLI

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