«DIAMO DA BERE A CASALABATE!»
QUALITÀ E RICERCA: INGREDIENTI VINCENTI
Idee e tips per attrarre giovani e meno giovani. La spiaggia, le cozze e non solo, dal mattino alla sera: Casalabate come la vorrei.
Mi chiamo Gregorio Nicolì, per i più Luca, ho 38 anni, sono un libero professionista.
Lavoro da circa 15 anni per una multinazionale italiana leader nel settore alimentare per la produzione di ingredienti dolciari e non solo.
Il nuovo anno ha portato nella mia vita professionale una profonda svolta: come area manager, gestisco le vendite e conduco nuovi affari dalla Sardegna fino al tacco della Puglia per la nuova linea di ingredienti destinata alla miscelazione alcolica e non, messa sul mercato dall’azienda che rappresento.
Il mio interlocutore tipo è chi opera nel mondo del beverage, chi produce, commercializza o lavora un buon gin, dei buoni rum, poi vermouth, vodka, liquori di ogni genere, poi anche toniche selezionate, buone etichette di vino fino all’acqua minerale.
Il Salento è una terra fertile per questo mondo: il nostro territorio si è fatto conoscere ed apprezzare perché, accanto al turismo, si è sviluppata una profonda cultura che orbita attorno al mondo del food e, di riflesso, anche del beverage da ogni punto di vista, tant’è che negli ultimi anni abbiamo assistito all’arrivo delle prime ‘Stelle Michelin’ e tutto il territorio ha visto la nascita di location dove del buon bere si è fatto un culto.
Troviamo dei bellissimi locali lungo tutta la costa salentina e nell’entroterra, a Lecce città come in provincia. Luoghi a volte non comodi da raggiungere, ma che la gente ama frequentare. Chi ha scelto di fare impresa in quel luogo ci ha creduto innanzitutto, poi ha investito, ma soprattutto non ha smesso mai di crederci, continuando a migliorare la propria offerta.
Negli ultimi anni, nonostante la piaga del covid che è impossibile dimenticare, ho visto la nascita e lo sviluppo di location nei luoghi più impensabili: sulla scogliera a picco sul mare, su banchine e moli fatti di blocchi di nudo cemento, su spiagge irraggiungibili, in ruderi nei centri storici o nel capannone in periferia. Dunque mi chiedo: perché non a Casalabate?
La mia analisi è molto semplice: centinaia di metri di lungomare (ma questo è solo l’inizio), un porticciolo turistico con un folto numero di imbarcazioni, un’area mercatale molto frequentata, migliaia di cittadini che in massa popolano Casalabate da almeno tre comuni (Trepuzzi, Campi e Squinzano) spesso da fine maggio a metà settembre, poi anche una chiesa, una farmacia, un servizio bus che fa la spola portando centinaia di giovani e giovanissimi al mare dai loro comuni di residenza e molto altro. Non credete anche voi che ci siano gli ingredienti giusti per un maggiore e migliore sviluppo?
Riconoscendo un grande merito a chi ha già deciso di investire e da tempo apporta il proprio know-how a Casalabate, credo sia giunto il momento di una svolta, anche sull’onda del grande lifting che la nostra località marina per eccellenza subirà nei prossimi anni. È importante arricchire l’offerta, specializzarla e affinarla. In tema di bevuta estiva un Tiki Bar è quanto di più alla moda possa esserci: cocktail esotici e profumi tropicali esistono in Costa Smeralda, in Versilia e sulla Costiera Amalfitana… ci starebbe alla grande sul nostro lungomare!
Un chiringuito che offra smoothies ed estratti di frutta, verdura e ortaggi, accompagnati da tapas tipiche salentine e non solo… la Riviera Romagnola ne è piena, anche le coste europee della Spagna e del Portogallo, in un punto qualsiasi del nostro arenile io lo vedrei benissimo!
Poi non vuoi mangiare una buona frittura di mare accompagnata da una buona birra fresca? Chi non lo vorrebbe! Purché sia fritta in un buon olio di girasole, servita con cura e attenzione, dal contenitore sostenibile alla forchetta riciclabile, perché dei piatti e delle vaschette di plastica inquinanti davvero non se ne può più.
È importante lavorare sulla forma, scegliendo con cura packaging e mise en place, ma anche sulla sostanza, selezionando materie prime che trasmettano la voglia dell’imprenditore di catturare i propri clienti e mantenerli, così che quegli stessi clienti scelgano di ritornare a Casalabate perché si è mangiato e bevuto bene, magari meglio che altrove.
Sarebbe un orgoglio per tutta la comunità vedere crescere e sviluppare la propria marina, ma soprattutto chiudere la giornata in spiaggia, potendo restare con i piedi nella sabbia e gustandosi un buon vassoio di crudo di mare e sorseggiando il “Casalabeach”, il cocktail ufficiale di Casalabate che io ho immaginato così:
- 3 cl gin spicy
- 2 cl polpa di yuzu
- Tonica on top
e qualche fogliolina di menta, servito in tumbler alto…
Alla salute!