L’ARTE NELLE PERIFERIE

LA SCOMMESSA DI “LUOGHI COMUNI”

Quante volte alla domanda “Di dove sei?” ci siamo inorgogliti rispondendo “di Trepuzzi”? Per appartenenza territoriale, per campanilismo o per le nostre stupende tradizioni. E quante volte, invece, lo abbiamo fatto per vanto di appartenenza allo stesso paese natio di personaggi dello spettacolo?

Ponendo l’accento sull’importante mole di artisti che questo piccolo Centro ha da sempre regalato al piccolo e grande pubblico. Sì, lo abbiamo fatto tutti e dobbiamo orgogliosamente continuare a farlo.

Se solo non fosse che troppo spesso la creatività, l’arte, la voglia di fare e di emergere si scontrano con problematiche di natura logistica e strutturale che ne penalizzano la crescita. In altre parole spesso il Mezzogiorno è protagonista di un triste gap tra potenzialità, di ogni genere e tipo, e mezzi che ne consentono la coltivazione e lo sviluppo.

Ma ecco che in questa delicata tematica si inserisce prepotentemente l’iniziativa regionale “Luoghi Comuni” promossa dalle Politiche Giovanili e dall’A.R.T.I. (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione) che guarda al futuro di noi giovani, finanziando progetti di innovazione sociale che mirano alla valorizzazione di beni immobili destinati ad attività artistiche e culturali. A questa opportunità Trepuzzi ha risposto “Presente!”.

Nello specifico l’Amministrazione comunale ha presentato ben due candidature: la prima riguardante il Boschetto “San Vito” e l’Anfiteatro di Via Salvemini e la seconda il Centro Polifunzionale di Via Surbo, croce e delizia quest’ultimo di un quartiere periferico spesso svantaggiato a causa della distanza dal centro cittadino e dai relativi servizi.

Il Centro Polifunzionale nasce sul finire degli anni 2000 proprio con l’intento di dare nuova linfa al quartiere Votano-Specchia e nella prima decade di vita si presta a numerose attività di aggregazione sociale, dalla natura ludica a quella religiosa, da quella culturale a quella artistica, dando la possibilità di giovarne a tutte le fasce d’età, dai più giovani ai meno giovani.

Giunge però, malgrado l’efficiente servizio prestato a favore della comunità, la mano dei vandali, che a cavallo tra il primo ed il secondo lustro del corrente secolo hanno danneggiato e reso inagibile l’immobile comunale, causando un grave danno all’erario pubblico, all’offerta sociale e al quartiere stesso, rendendolo sempre più distante dalle attività culturali e ricreative della comunità.

Oggi l’immobile di via Surbo si presenta completamente recuperato e rigenerato dal punto di vista strutturale. Sorge al centro del rione, affiancato da un’ampia zona verde arredata di attrezzature per il gioco, lo sport e la sosta di biciclette.

Una realtà, dunque, che assume tutte le caratteristiche di una rivincita per il quartiere e la città tutta e che darà la possibilità ad enti ed organizzazioni giovanili di beneficiarne, candidando un progetto di innovazione sociale da realizzare all’interno della struttura. L’immobile infatti, in seguito alla valutazione e conseguente individuazione del programma maggiormente meritevole a cura dell’A.R.T.I., porterà all’instaurazione di un tavolo di co-progettazione cui siederanno congiuntamente Amministrazione comunale, Regione ed associazione aggiudicataria. Un percorso che confluirà nelledefinitiva riconsegna dell’immobile all’intera comunità, che dopo anni di buio godrà nuovamente di nuova luce, una luce giovane e proiettata al futuro.

Francesco RAMPINO

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