EDITORIALE - NOVEMBRE 2022
Attraversando una campagna spoglia, ti ho vista: eri bellissima e, finalmente, eri felice. Perché è dai rami secchi che rinasce la primavera, Teresa. E tu quella primavera l’avresti meritata tutta e noi, adesso, dobbiamo coltivarla per te. Vogliamo dedicare questo editoriale a una donna il cui sorriso è stato spento da chi avrebbe dovuto porgerle un fiore, una carezza.
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Un’occasione in più per ricordare Teresa Russo, nostra concittadina, e per ricordarci che la violenza, in tutte le sue forme, si può e si deve combattere.
Sono trascorsi quattro anni e mezzo da quel terribile giorno. Il tempo passa, il dolore no. E non c’è nulla di peggio che fare spallucce e voltarsi dall’altra parte, pensando che storie come questa siano tanto rare, quanto lontane. I numeri raccontano altro, in Puglia come altrove. Ed è una sconfitta per tutti e per tutte.
Ma esiste un inverno tanto lungo da impedire l’arrivo della primavera? No. E la primavera dobbiamo seminarla noi, con coraggio e a testa alta. Ogni volta che pronunciamo frasi come «se l’è andata a cercare», assassini diventiamo anche noi. «Ma tu hai visto come andava in giro?», «non può succedere a chiunque, bisogna essere stupide»…frasi come queste, pronunciate da chi non conosce vergogna, rendono complici e uccidono una seconda volta.
Vogliamo che il ricordo di Teresa e di tutte le donne che avrebbero meritato una vita e un finale diverso si faccia monito. Incoraggiare a denunciare non basta. Bisogna supportare chiunque trovi il coraggio, perché anche la solitudine uccide.
E allora, con lo spirito propositivo ed ottimista che ci contraddistingue, vogliamo sognare in grande: arriverà un tempo in cui la pagina di questo giornale dedicata al 25 novembre resterà bianca, vuota, senza nessun elenco da aggiornare, dedicata soltanto al ricordo lontano di ciò che è tristemente stato ma, finalmente, non è più.
E allora sì che avremmo vinto tutti e tutte. E lo avremmo fatto nel nome di Teresa e del vero amore.
Perché l’amore è un’altra cosa.
Erica FIORE