VIE INTITOLATE AI NOSTRI “BIG”:
«RIVIVIAMO LA STORIA, VISTA MARE»
“Trepuzze an facce a mare, tiralu ca ene, lu nzartu se spezzau e Trepuzze staulau” recita un celebre detto popolare, manifesto che testimonia il profondo legame che da generazioni immemori lega la nostra comunità con il mare.
Mare, quattro lettere, un infinito scrigno di ricordi di gioventù, avventure amorose, storie da raccontare, che legano le nostre vite al luogo che per antonomasia chiamiamo mare, Casalabate.
Sono Francesco Rampino, classe 1998, nato e cresciuto a Trepuzzi, da cinque anni in giro per lo Stivale per lavoro. Sono laureando in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali e sono un grande appassionato di storia e tradizioni popolari. Anche attraverso la commedia in vernacolo, mi sono sempre impegnato nel salvaguardarle e renderle fruibili anche ad una generazione sempre meno interessata alla tutela di questo immenso patrimonio culturale.
A proposito di valorizzazione delle nostre tradizioni, uno spunto importante l’ho da sempre trovato nell’odonomastica di Casalabate, da sempre considerata banale e anti identitaria, essendo la quasi totalità delle vie intitolata alla più disparata e singolare fauna ittica, senza alcun nesso logico, verosimilmente frutto della superficialità riservata alla nostra Marina dalla precedente gestione del capoluogo salentino, che l’ha resa sulla cartina un immenso acquario dalle molteplici specie. Allora perché non riempire questo acquario con risultanze storiche e personaggi che hanno lasciato il loro segno indelebile nella nostra Marina, consentendo di accrescere l’identità del luogo e valorizzare la nostra storia?
Per dare dei risvolti concreti a questa proposta ho dato vita a tre esempi, giovandomi dell’ausilio di un grande appassionato della storia e della memoria del nostro paese, Pasquale Perrone, che con dedizione e garbo ha fornito degli interessanti spunti.
Pariamo con la figura di Salvatore Mongiò, fondamentale per lo sviluppo di Casalabate nei primi anni cinquanta, protagonista della fondazione del primo lido che ha visto nascere e crescere diverse generazioni. A lui potrebbe essere intitolata la via principale che attraversa il suo vecchio lido. Così come di grande interesse storico è la “Specchia di Calone”, un’antica costruzione risalente all’epoca romana, utilizzata come altura di avvistamento contro gli attacchi provenienti dal mare o, secondo altre fonti, eretta quale mausoleo.
Di questa originale opera architettonica ad oggi rimane soltanto un grosso cumulo di pietre dalle modeste dimensioni, ancora apprezzabile lungo la Strada Provinciale 236, precisamente nel tratto che collega l’antica Abbazia di Cerrate all’ingresso di Casalabate,. Ed è proprio qui che si potrebbe dar vita ad un’eufonica “Via Specchia di Calone”.
Infine consentitemi di annoverare tra le figure che hanno maggiormente lasciato il segno, non soltanto della nostra marina ma in tutta la nostra comunità, il carismatico ed esilarante Gino “Frascara”, mio bisnonno e antesignano di “Bande a Sud”, che a cavallo tra gli anni settanta e novanta, con il suo gruppo musicale folkloristico, allietava le afose serate estive nel periodo che antecedeva la festa patronale del 15 agosto.
A lui potrebbe essere intitolata la via dove dimorava nel periodo estivo e che fungeva da quartier generale dello “Scogliamiglio”. Il tutto in un’era in cui l’unica fonte di contagio era l’allegria e la festosità.
