DANILO PERRONE

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Danilo PERRONE

AFFACCIO SUL MARE E IN SE STESSI: UNA ROTONDA “PARTECIPATA”

Sono Danilo Perrone, ingegnere civile, classe 1985, laureato al Politecnico di Milano. Partito da Trepuzzi con il diploma scientifico in tasca alla volta di una delle migliori università del nord Italia, ho portato sempre il mio paese nel cuore e nella mente: la Milano da studiare mi ha dato tanto, ma non l’ho sentita mai davvero mia.

A Trepuzzi ho fortemente voluto ritornare, appena conclusi gli studi, in controtendenza rispetto ai miei colleghi, proprio perché sentivo di dover applicare qui tutto quello che ero in grado di mettere in atto.

Attualmente rivesto il ruolo di responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Martignano. Quando la direttrice di questa rivista mi ha chiesto un articolo su Casalabate e la sua ‘rotonda’ sono stato lusingato e ho sentito il dovere di dare il mio contributo.

L’area degli attuali camerini è interessata da un progetto preliminare di demolizione e riqualificazione, di recente affidato dal Comune di Trepuzzi a seguito di una procedura di gara. Tale intervento restituirà finalmente a questo tratto di marina il dovuto affaccio sul mare (quello che gli urbanisti chiamano waterfront).

Il punto cardine di questa riqualificazione è indubbiamente la rotonda, che dagli anni ’60 a tutti gli anni ’80 ha rappresentato il luogo storico di ritrovo e di svago, simbolo dei fasti della marina allora più in voga della zona (sic!).

L’amministrazione comunale sarà chiamata a definire gli indirizzi attuativi dell’intervento che, a parere di chi scrive, deve mettere in correlazione il riconquistato sguardo sul mare con uno sguardo attento dentro ognuno di noi.

Oggi la società corre frenetica, connessa ad internet tramite i social, e il divertimento arriva sempre e ovunque tramite smartphone e tablet. Ecco perché potrebbe essere innovativo, senza precludere lo sviluppo economico e commerciale dell’area, immaginare la rotonda quale luogo dell’introspezione e demandarvi un ruolo di ricerca del rapporto con se stessi, prima ancora che del legame con gli altri.

La riqualificazione di un waterfront è una importante sfida progettuale, che implica interventi multidisciplinari molto complessi, che richiedono un’importante attività di studio e sperimentazione. Dal punto di vista dell’organizzazione principale degli spazi potrebbe essere interessante provare a dare importanza alle forme principali presenti: il cerchio e la linea. Il cerchio, che troviamo nella stessa parola ‘rotonda’, può essere enfatizzato attraverso l’uso di elementi tondeggianti come un porticato circolare che incornici il mare in scorci di diverse dimensioni e altezze, in modo da consentire l’affaccio a grandi, piccini, coppie, comitive, magari anche sedendoci sopra. O ancora con elementi di arredo, di verde e di pavimentazione che richiamino l’elemento circolare.

La linea della costa invece può essere sostituita da una serie di gradoni paralleli al mare, come ad esempio nel porto di Zara, in Croazia, dove hanno realizzato una scalinata che suona con l’infrangersi delle onde, a mo’ di organo marino.

E infine nella piazza potrebbero trovare alloggio delle sculture realizzate da artisti locali che richiamino la musica, tanto cara a Trepuzzi, paese di Bande a Sud.

Qualunque sia il percorso progettuale, non bisogna dimenticare che sarà fondamentale condividere per tempo con la cittadinanza le scelte tecnico-amministrative, per due motivi. In primo luogo perchè questa procedura, che viene chiamata partecipazione pubblica, è un diritto garantito per Legge e richiesto in fase di intercettazione dei finanziamenti pubblici.

In secondo luogo, perché un progetto di riqualificazione urbana, per quanto focalizzato e ponderato possa essere, non può reputarsi tale se non mette in relazione le caratteristiche intrinseche del luogo (il c.d. genius loci) con le esigenze della comunità che quel luogo sarà chiamata a viverlo negli anni a venire.

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