CONOSCERE PER ACCOGLIERE

I TURISTI: NON NUMERI, PERSONE UNICHE

Sono Gianmaria Bianco, classe ’96, vivo a Trepuzzi dove gestisco insieme alla mia famiglia un bed & breakfast. Non è l’unica cosa di cui mi occupo, ma in questa sede è quello di cui vi parlerò. 

La nostra attività, ben radicata nel territorio da oltre 10 anni, si basa dal primo momento sul rapporto ospite-ospitante.

Chi entra nella struttura deve sentirsi in famiglia dal momento dell’accoglienza al check-out, vivendo ogni spazio come fosse Casa. Seguiamo una filosofia che offre un approccio diverso al solo pernottamento (tipico della formula b&b) attraverso un metodo più umano e concretamente vicino alle esigenze degli ospiti.

Non ci limitiamo alla sola consegna delle chiavi o a qualche sorriso durante la colazione. Conosciamo le loro storie, ci affezioniamo, restiamo in contatto durante tutto l’anno e siamo contenti di vederli tornare.

Il grande successo che questa terra, come meta, riscontra ormai da anni, ha portato grandi flussi di viaggiatori nelle nostre zone ed è fondamentale per noi conoscere la provenienza dei nostri ospiti, così da prenderci cura di loro e rispondere alle loro domande in maniera esaustiva e personalizzata.

“A ognuno il suo” mi verrebbe da dire. Il turista francese chiede qualcosa che il turista svizzero non prende in considerazione. Il turista belga vuole servizi a cui il turista inglese non bada.

Avviare e poi mantenere nel tempo un’attività del genere non è semplice. Il mondo delle strutture ricettive è molto competitivo e sono necessarie creatività e spirito d’iniziativa se si vuole offrire qualcosa di unico, come fare in modo che partecipino attivamente alla vita della gente del posto.

E per questo la posizione gioca un ruolo fondamentale. Sorgere nel cuore del Salento, a pochi passi da tutte le mete turistiche più gettonate, permette ai clienti di raggiungere i luoghi che preferiscono in poco tempo e senza troppa fatica, con la possibilità di scoprire a 360° il territorio circostante e così da vivere appieno la Salentinità: e allora via a tour gastronomici di frise, pasticciotti e rustici; corsi di pizzica e spettacoli di Taranta; visite guidate ai centri storici dei piccoli borghi e tutte le altre esperienze tipiche che rappresentano quel valore aggiunto che il viaggiatore tanto apprezza. 

Vi lascio con una frase che dice “A una struttura non chiediamo uniformità e prevedibilità. Chiediamo di essere trattati come casi unici, in un posto unico, per un’occasione unica”…  e noi ci proviamo tutti i giorni.

Gianmaria BIANCO

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