BENTORNATE TRADIZIONI!

QUANTO CI SIETE MANCATE…

FRANCESCO RAMPINO

Lunedì 9 Marzo 2020. A qualcuno ricorda qualcosa?

Non è la data di una dichiarazione di guerra, né di un armistizio, neppure di un importante successo della scienza o di una catastrofe naturale. Ma è di certo l’inizio di un’odissea, di uno sciagurato lockdown che di lì a poco avrebbe cambiato radicalmente la nostra quotidianità.

Malgrado la mancanza di precedenti nella storia recente, si è corsi subito ai ripari per ovviare a problematiche riguardanti in primis il lavoro, la scuola, le essenziali commissioni quotidiane, come fare la spesa o spostarsi.

E poi le relazioni sociali, che rischiavano un serio collasso. Come se già non bastasse il graduale abbandono delle interazioni “in presenza” in favore di relazioni, per così dire, sempre più “social”.

Ecco fiorire allora termini che, mai prima di allora, avremmo neppur lontanamente immaginato dover integrare nel nostro lessico: a lavoro spunta lo “smart working”, a scuola la “dad”, sul cellulare o nel portafogli il “green pass”, sul nostro volto la “FFP2”.

Tutto “risolto”? Ma neanche per scherzo!

E le nostre bellissime feste patronali? Nessuno ci ha pensato? Magari ideando una mega stanza virtuale con negozi e-commerce a sostituire le famigerate bancarelle sparse per le vie della fiera, con una banda virtuale a creare la suggestiva atmosfera che soltanto chi è cresciuto nel profondo Sud può avvertire.

E magari anche un’adorazione social con tanto di “like” e “reazioni” a sostituire gli ormai proibiti applausi e commozione. Avremmo potuto ideare una sorta di “Smart patronal feast”.

Eppure, se anche qualcuno si fosse ingegnato in tal senso, diciamocelo: non sarebbe stata la stessa cosa…

E così, per ben tre anni, ci siamo vista negata la gioia di rivivere quell’indispensabile giovialità dei riti e del folklore, che tanto sono mancati a tutti i trepuzzini, vicini e  lontani.

Ma veniamo ad oggi. Dopo un’estenuante attesa, approdiamo al 17 Aprile 2022: è la domenica di Pasqua. Con forte partecipazione emotiva ed una ritrovata gioia, abbiamo visto schiudersi le porte del ritorno delle nostre amate tradizioni: è così che abbiamo riscoperto quanto sia bella la nostra Trepuzzi che si prepara alla festa e la vive, finalmente, in presenza.

Pasqua di resurrezione, è proprio il caso di dirlo. Le campane suonano di nuovo a festa, le note della banda riecheggiano tra i vicoli, il profumo delle prelibatezze culinarie tipiche della nostra terra inebriano le vie del paese: Trepuzzi risplende in tutta la sua rinnovata gioia di esistere e ritrovarsi. Torna il sorriso di chi riscopre il valore della normalità.

Il 23 e 24 aprile quella stessa gioia concede il bis. È il giorno della Madonna dei Miracoli.

La banda, la fiera, la messa e la processione, la deposizione dei fiori per celebrare Maria: sembra di vivere un sogno e invece è il risveglio dall’incubo.

È la prima Festa della Madonna dei Miracoli dopo la pandemia: chi è fortunato trova parcheggio nelle vicinanze del centro, chi non lo è fa quattro passi che non dispiacciono più così tanto. Si rincontrano amici e parenti tra le bancarelle, ci si sofferma a fare acquisti, si corre a comprare l’immancabile guantiera di dolci dei giorni di festa….perchè è festa fuori e nell’animo.

Quando le lancette dell’orologio abbracciano mezzogiorno, tutto è pronto per il tradizionale pranzo con la famiglia riunita: la parola “dieta”, sebbene prevedibile in vista dell’estate, è un tabù. I conti con la bilancia sono rimandati a lunedì. E forse la pandemia ci ha segnato anche in questo: per il “peso” di un sorriso, di un abbraccio, di un momento di spensieratezza…non c’è bilancia che tenga.

Facebook